Tommaso Cuccioni (1790-1864), attribuito, "Roma. Foro Romano prima dei lavori di scavo, visto dal Campidoglio", ante 1864, carta salata, 231x320 mm, inv. LV 1211
Alla tematica dell’antico e del monumentale si accostano, oltre a incisori e pittori, anche insigni artisti-fotografi di paesaggio urbano: dapprima i calotipisti della “Scuola Romana” Fréderich Flacheron, Eugène Constant, Alfred Nicholas Normand, Giron des Anglonnes e il pittore prospettico, convertitosi alla fotografia, Giacomo Caneva; successivamente nomi famosi come Anderson, MacPherson, Ashby, Chaufforiers, Sommer, Tuminello, Cuccioni, Altobelli e D’Alessandri, solo per citarne alcuni. La fotografia che documenta l’aspetto del Foro Romano prima dei lavori di scavo, iniziati nel 1871 da Pietro Rosa, è attribuita a Tommaso Cuccioni perché molto simile a un’altra fotografia del Cuccioni di cui si trova un esemplare nella collezione di Dietmar Siegert a Monaco e un altro esemplare nella collezione di Dario Reteuna a Torino.
Cuccioni fu dal 1830 calcografo e mercante di stampe. Con l’avvento della fotografia, dapprima acquistò per il suo negozio, in via Croce 88 e poi in via Condotti 18, vedute dagherrotipiche, tra cui quelle dell’amico Giacomo Caneva, poi, dal 1852, iniziò a fotografare in prima persona, specializzandosi nella veduta monumentale di grande formato. Fu elogiato all’Esposizione della Société Française de Photographie del 1859 per le vedute del Foro Romano, del Colosseo, del gruppo scultoreo del Laocoonte, dell’arco di Costantino.
Nel 1862 partecipò all’Esposizione di Londra con vedute di Roma, tra cui alcuni scatti dedicati ai cicli di affreschi di Annibale Carracci in Palazzo Farnese.