Luigi Sacchi, Quadriportico e facciata della basilica di Sant’Ambrogio a Milano

Luigi Sacchi (1805-1861), "Milano. Quadriportico e facciata della basilica di Sant’Ambrogio, lato destro", 1851-1854, carta salata, 342x275 mm, inv. RLB 02731

Luigi Sacchi, eclettico e amante delle arti, entrò come allievo all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 1822. Si dedicò inizialmente alla pittura per poi passare alla litografia e alla xilografia. Scoperta intorno agli anni Quaranta la fotografia, anche grazie a un’attività editoriale che lo conduce a Parigi (anche per conto di Alessandro Manzoni), Sacchi si appassiona e ne studia con tenacia i processi di lavorazione, orientandosi verso la tecnica del calotipo. Si interessa in particolar modo alle opere d’arte, all'architettura e all'archeologia.

Tra il 1851 e il 1855 progetta e realizza l’opera editoriale Monumenti, vedute e costumi d’Italia, una serie di 100 carte salate scelte tra le oltre 300 fotografie da lui scattate durante i viaggi attraverso l’Italia per documentarne le bellezze artistiche.

La veduta prospettica che riprende il lato destro del quadriportico e della facciata della basilica di Sant’Ambrogio fa molto probabilmente parte della terza serie dell’opera citata, dedicata all’Italia settentrionale e datata al 1854. La basilica è ripresa prima dei restauri promossi nel 1857 dal governo austriaco, ma effettuati solo dopo l’Unità d’Italia. Sull’arco centrale del nartece si vede lo stemma imperiale degli Asburgo con l’aquila bicipite, rimosso nel 1859 dopo l’annessione della Lombardia al Piemonte e al Regno d’Italia.