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Le attività svolte dal Civico Archivio Fotografico e le collezioni che vi sono conservate sono al centro del filmato realizzato dal celebre regista documentarista Ruggero Gabbai.
Il legame dell’Istituto con la città di Milano e con i suoi cittadini, la conservazione del patrimonio e la sua valorizzazione vengono presentati dal conservatore Silvia Paoli e da Elena Gervasoni per aiutarci a comprendere meglio quel è il ruolo di un archivio fotografico e quale quello delle immagini all’interno della cultura visuale contemporanea.
Il filmato è stato presentato in anteprima durante l’incontro Un archivio, tante storie in occasione della settima edizione di MuseoCity dal titolo Le stanze dell’arte.
«[Franco ndr] Basaglia voleva fare un libro fotografico sulle istituzioni negate. Le cose però andavano troppo per le lunghe perché nelle caserme è difficile entrare, nelle carceri impossibile, allora abbiamo deciso di farlo solo sui manicomi ed è uscito “Morire di classe”. A questo punto ho cominciato a considerare la fotografia come operazione di denuncia.»
Carla Cerati (Bergamo 1926 - Milano 2016), si trasferisce a Milano negli anni ’50 e inizia ad esplorare la fotografia da autodidatta. Alla fine degli anni ’60 il clima di tensione e le contestazioni portarono la fotografa ad un approccio più militante come testimoniano le fotografie per “Morire di Classe”, libro fotografico di denuncia sul sistema dei manicomi italiani.
Giacomo Giordano propone un approfondimento sul tema per “Lavori in corso al Civico Archivio Fotografico” durante Milano Museo City 2021.
Il fondo del fotografo Paolo Monti (Novara, 1908 - Milano, 1982) è stato depositato nel 2008 presso il Civico Archivio Fotografico, dove sono stati catalogati e digitalizzati gli oltre 200.000 fototipi. Tra questi, numerose sono le serie fotografiche dedicate al vivace panorama artistico di Milano - città nella quale Monti si trasferì nel 1953 - e in particolare alla collezione d'arte del gallerista Carlo Cardazzo, fondatore della celebre Galleria del Naviglio.
In occasione di “Lavori in corso al Civico Archivio Fotografico” per Milano Museo City 2021, Elena Gervasoni racconta del rapporto tra Paolo Monti, gli artisti e Carlo Cardazzo nella Milano degli anni '50.
Daniela Pacchiana racconta, in occasione di “Lavori in corso al Civico Archivio Fotografico” per Milano Museo City 2021, due fondi di grande interesse.
Leopoldo Metlicovitz (Trieste, 1868 - Ponte Lambro (CO), 1944) fu cartellonista, pittore e illustratore. Trasferitosi a Milano, dal 1891 ca. iniziò il suo sodalizio con le Officine Grafiche Ricordi. Il fondo, di tipo professionale e privato, fu costituito dall’artista presumibilmente a partire dagli inizi della sua carriera di cartellonista. Tale materiale è una fonte molto utile per comprendere meglio il modo di procedere del Metlicovitz e per la datazione della sua produzione artistica. Al pari di altri artisti che sfruttavano il mezzo fotografico quale spunto ideativo per la loro creazione, Leopoldo Metlicovitz utilizzava la fotografia come strumento di lavoro propedeutico alla realizzazione delle proprie opere cartellonistiche e pittoriche mediante la ripresa dei soggetti in posa dal vero oppure con l'ausilio di fotografie di altri autori.
Il fondo Boschi Di Stefano, di tipo familiare, fu costituito dai collezionisti milanesi Marieda Di Stefano e Antonio Boschi con fotografie di famiglia. Il fondo, che è ancora in corso di catalogazione, si compone 12 album contenenti fotografie dell’infanzia dell'ing. Boschi e di Marieda con le rispettive famiglie e stampe che ritraggono i coniugi nei loro momenti di svago e di piacere.
Henri Cartier-Bresson (Chanteloup-en-Brie, 1908 – L'Isle-sur-la-Sorgue, 2004) è stato un celebre fotografo francese, considerato pioniere del fotogiornalismo. A lui e alla sua fotografia vengono dedicate da oltre cinquant'anni mostre in tutto il mondo con l'obiettivo di promuovere un linguaggio artistico e un uso del mezzo fotografico unici nel loro genere.
In occasione di Milano Museo City 2021, per il ciclo di incontri “Lavori in corso al Civico Archivio Fotografico”, Monica Mariosi racconta del fondo Henri Cartier-Bresson ed esamina il rapporto tra il fotografo e la città di Milano nel fervente clima artistico degli anni ’50.