Luca Beltrami (1854-1933). Storia, arte e architettura a Milano

Luca Beltrami (1854-1933). Storia, arte e architettura a Milano

a cura di Silvia Paoli

Milano, Castello Sforzesco, Sala Viscontea, Sala dei Pilastri, Sala del Tesoro

 27 marzo - 29 giugno 2014

 

L’esposizione, articolata in tre sedi del Castello Sforzesco di Milano – la Sala Viscontea, la Sala dei Pilastri e la Sala del Tesoro – ripercorre i momenti salienti della vita e della carriera di Luca Beltrami (Milano 1854 - Roma 1933), il geniale architetto che a cavallo tra Otto e Novecento ha ridisegnato il volto della città. Architetto, storico dell’arte, incisore, ma anche museologo e collezionista attento al linguaggio della fotografia, oltre che uomo politico, giornalista e saggista, Luca Beltrami ha ricoperto un ruolo di grande rilievo nell’Italia postunitaria e dei primi decenni del nuovo secolo.

Dopo gli studi al Politecnico di Milano frequenta l'École des-Beaux-Arts di Parigi e ottiene il primo incarico ufficiale come sotto ispettore ai lavori di ricostruzione dell’Hotel de Ville di Parigi, semi distrutto dopo i fatti della Comune del 1871. Tornato a Milano nel 1880, vince il concorso alla cattedra di disegno e rilievo architettonico dell’Accademia di Brera e si dedica alla ricostruzione e alla conservazione dei più importanti edifici storici lombardi fra i quali la Rocca di Soncino, il Duomo di Monza, la Certosa di Pavia, l’Abbazia di Chiaravalle e il Palazzo Ducale di Mantova.

Grazie al suo talento, a cavallo dei due secoli il volto della città di Milano cambia radicalmente, con numerosi interventi di costruzione e restauro di importanti edifici: la facciata di Palazzo Marino e i palazzi della Banca Commerciale in piazza della Scala, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, il campanile di San Gottardo in Corte, il Palazzo della Permanente, il Palazzo del “Corriere della Sera” in via Solferino, il Tempio Israelitico di via Guastalla, la nuova piazza del Cordusio con il Palazzo “Venezia” delle Assicurazioni Generali e la casa Dario Biandrà, per citarne alcuni.

La ricostruzione del Castello Sforzesco è, tuttavia, l’opera più importante di Beltrami, alla quale è dedicata un’intera sala della mostra. L’antica fortezza, ormai diroccata e ridotta a caserma, in procinto di essere abbattuta quale simbolo di antiche dominazioni, viene salvata e restituita alla città grazie alla battaglia politica condotta da Beltrami e ai lavori da lui intrapresi tra il 1893 e il 1911.

Il Castello ritrova quindi l'antico splendore dell’età sforzesca e, da caserma, si trasforma in sede dei musei civici della città, luogo di conservazione di importanti collezioni d’arte, ma soprattutto simbolo del valore civile della cultura e della stessa città di Milano, qualificata da un ceto politico e imprenditoriale che, nello stretto binomio tra cultura e impresa, aveva fortemente e generosamente contribuito alla ricostruzione del monumento.

Proprio il Castello custodisce oggi i materiali di studio – libri, manoscritti, disegni, incisioni, fotografie – che Luca Beltrami raccolse nel corso della sua lunga carriera e che, sottoposti a recente attività di catalogazione e di ricerca, hanno consentito nuovi approfondimenti sulla sua figura e sulla sua opera.

Il progetto scientifico che ha dato origine all’iniziativa è però il frutto della collaborazione tra tutti gli istituti e i musei del Castello ed ha visto la partecipazione dei conservatori, dei bibliotecari e degli archivisti che vi lavorano, insieme all’importante contributo di altri studiosi e ricercatori provenienti da diversi fronti specialistici, dal mondo universitario, dai musei, dagli enti preposti alla tutela dei beni architettonici e artistici.

La mostra presenta importanti opere d’arte di Bramante, Bernardino Luini, Bergognone, incisioni, disegni, fotografie, manufatti e oggetti di epoca medioevale e rinascimentale, tra cui il prezioso piviale di Niccolò IV di Ascoli Piceno (XIII secolo).

Tra i prestatori, la Pinacoteca di Brera, i Musei Civici di Ascoli Piceno, il Museo Borgogna di Vercelli e la Venaria Reale di Torino.

Accompagnano l’esposizione, inoltre, proiezioni multimediali che narrano la storia del Castello Sforzesco e dei suoi musei, a partire da materiali fotografici storici, e filmati d'epoca sul Castello e sulla città di Milano, presentati a cura della Fondazione Cineteca Italiana.